Lo sdegno malato dei social e quello sano delle Franca Viola

L’Oxford Institute ha eletto la sua parola dell’anno: rage bait, che in italiano potremmo tradurre come “suscitare rabbia”. È l’algoritmo che si fa psicanalista tossico, il meccanismo subdolo e ormai scoperto, che ci spinge a urlare sui social per guadagnare click, visibilità e, in definitiva, denaro. In sostanza, un gigantesco call center emotivo dove tutti siamo chiamati a battere il pugno sulla scrivania e a insultare il prossimo. Ed eccola, l’ultima utopia tradita: il sogno di Internet come luogo di ritrovo e di comprensione. La verità è che non stiamo sui social per il piacere di rivederci o per chiederci «Ciao, come stai?», ma per la risposta più seducente e più falsa possibile alla domanda: «Ciao, come sto?». 🔗 Leggi su Linkiesta.it

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