Il rage-baiting è il modello industriale della disinformazione
Una ricerca riportata dal Guardian ha identificato trecentocinquantaquattro account che utilizzano l’Ia per produrre video sessualizzanti e anti-immigrazione. Secondo quanto riportato dal quotidiano britannico, in un mese queste pagine avrebbero diffuso quarantatrèmila post e accumulato 4,5 miliardi di visualizzazioni, pubblicando video falsi spesso di bassa qualità, che mostrano persone immigrate in atteggiamenti minacciosi, o donne realizzate con l’Ai, stereotipicamente attraenti. Secondo l’organizzazione non-profit AI Forensics, alcuni di questi account stanno tentando di giocare con l’algoritmo, pubblicando una grande quantità di contenuti nella speranza che diventino virali, cavalcando il rage-baiting, termine che l’Oxford Dictionary ha scelto come parola dell’anno, e che indica il fenomeno per cui gli utenti pubblicano contenuti su internet con il preciso intento di attirare critiche e commenti sotto ai propri video o i propri post, promuovendone la viralità. 🔗 Leggi su Linkiesta.it
© Linkiesta.it - Il rage-baiting è il modello industriale della disinformazione
Argomenti simili trattati di recente
"Rage Bait": parola dell'anno per l'Oxford Dictionary. Ogni click può scatenare rabbia. Riconosciamo l’esca digitale per navigare consapevole. Ecco una guida per smettere di abboccare! . . . . . . . #RageBait, #ParolaDellAnno, #EducazioneDigitale, #Fondazion - facebook.com Vai su Facebook
Per l’Oxford Dictionary la parola dell’anno è "rage bait", cioè pubblicare contenuti che catturano l'attenzione scatenando rabbia. L'informazione civile deve continuare a vigilare buff.ly/nchUlzt Vai su X
Alla base dell’account di Erica Marsh c’232; il “rage baiting” - Cos'è il rage baiting, come si lega al profilo di Erica Marsh e in che modo permette di capitalizzare i meccanismi social per un tornaconto politico? giornalettismo.com scrive
Il mio TikTok 232; ostaggio del rage baiting: ecco come provare a uscirne - Sui social e sui media d'informazione siamo sempre più esposti al rage baiting: contenuti fatti apposta per farci arrabbiare. Si legge su vogue.it
