Il rage-baiting è il modello industriale della disinformazione

Una ricerca riportata dal Guardian ha identificato trecentocinquantaquattro account che utilizzano l’Ia per produrre video sessualizzanti e anti-immigrazione. Secondo quanto riportato dal quotidiano britannico, in un mese queste pagine avrebbero diffuso quarantatrèmila post e accumulato 4,5 miliardi di visualizzazioni, pubblicando video falsi spesso di bassa qualità, che mostrano persone immigrate in atteggiamenti minacciosi, o donne realizzate con l’Ai, stereotipicamente attraenti.  Secondo l’organizzazione non-profit AI Forensics, alcuni di questi account stanno tentando di giocare con l’algoritmo, pubblicando una grande quantità di contenuti nella speranza che diventino virali, cavalcando il rage-baiting, termine che l’Oxford Dictionary ha scelto come parola dell’anno, e che indica il fenomeno per cui gli utenti pubblicano contenuti su internet con il preciso intento di attirare critiche e commenti sotto ai propri video o i propri post, promuovendone la viralità. 🔗 Leggi su Linkiesta.it

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