Non va a segno l’attacco di Orban sul gas La chiave è il terminale di Alexandroupolis
Non solo Grecia e Cipro. C’è anche un altro Paese in Europa che sta assumendo un ruolo all’interno del dossier energetico collegato all’evoluzione del piano Witkoff per l’Ucraina. L’Ungheria di Viktor Orban rappresenta un mondo di mezzo, dove da un lato il premier vicino a Mosca prova a rassicurare la Serbia alle prese con disagi relativi all’approvvigionamento, dall’altro mantiene caldo il filo diretto con Mosca (così come altri, tra cui Erdogan ) al fine di disegnare i nuovi confini energetici in primis del suo paese e, quindi, dei soggetti direttamente o indirettamente coinvolti. L’ATTIVISMO DI ORBAN Il tour di Orbán tra Serbia e Russia ha nel menu le forniture di petrolio greggio e gas all’Ungheria. 🔗 Leggi su Formiche.net
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