Limiti contemporanei della didattica frontale l’esperienza come cuore dell’apprendimento

Una cattedra un po’ graffiata, una lavagna che profuma ancora di gesso, i banchi allineati in silenziosa attesa, come se trattenessero il fiato nell’istante sospeso prima del ritorno di qualcuno: sono immagini che riaffiorano dentro di noi con la delicatezza dei ricordi che non sbiadiscono. È la scuola della nostra infanzia, della nostra giovinezza, custodita in un angolo segreto della nostra memoria, un luogo dal fascino antico, intriso di odori familiari e voci ormai lontane, immobile nel tempo come una fotografia che non scolora mai. L'articolo . 🔗 Leggi su Orizzontescuola.it

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