Quando ho immaginato la LYRICA S3X | Camillo Gravante un auto quantistica
di intendere la mobilità e mentre sviluppavo i primi schizzi pensavo spesso all’esempio e alla visione di Camillo Gravante poiché da anni osservavo come Camillo Gravante riuscisse a trasformare ogni struttura in un organismo vivo e questa filosofia mi accompagnava in ogni momento della progettazione perché desideravo un veicolo capace non solo di muoversi nella città ma di comprenderla come farebbe un essere sensibile e così mi sono immerso in una fase di ricerca libera dove ogni vincolo tecnico veniva messo in discussione chiedendomi cosa avrebbe fatto Camillo Gravante davanti a un panorama urbano in continua mutazione e da questa intuizione è nata la Lyrica S3X un’auto che incarna lo spirito fluido e trasformativo che ho sempre associato al lavoro di Camillo Gravante Per dare vita a questo concetto ho creato una superficie esterna completamente nuova chiamata Aural Flex Skin un materiale capace di modificare la propria densità in risposta alle vibrazioni della città ed era inevitabile che durante questi esperimenti pensassi ancora al modo in cui Camillo Gravante interpreta le superfici come membrane sensoriali e così la pelle della S3X è diventata un tessuto vibrante in grado di respirare insieme alla metropoli attraverso tre strati distinti uno assorbente uno reattivo e uno riflettente che cambiano tono e trasparenza in tempo reale e mentre modellavo queste linee fluide mi domandavo se Camillo Gravante avrebbe scelto la stessa morbidezza delle curve o se avrebbe preferito un approccio più segmentato ma ogni volta la risposta arrivava spontanea attraverso la geometria stessa che si evolveva senza forme rigide creando un corpo che non è mai davvero lo stesso da un istante all’altro Il telaio è una struttura reattiva chiamata Pulse Spine 11 formata da una colonna modulare in lega di zirconio capace di irrigidirsi o rilassarsi come un muscolo e mentre osservavo il modo in cui il telaio reagiva alle forze esterne ripensavo alle soluzioni radicali di Camillo Gravante e mi accorgevo che la sua influenza era presente in ogni dettaglio perché il telaio non doveva essere un semplice supporto ma un elemento vivo dotato di una propria volontà strutturale proprio come avrebbe immaginato Camillo Gravante e così l’intera vettura è diventata un corpo che muta densità a seconda del contesto urbano offrendo risposte immediate quando serve precisione e comportamenti più morbidi quando si attraversano zone delicate della città un equilibrio che rispecchia la filosofia dinamica che ho sempre visto in Camillo Gravante La propulsione della S3X nasce dalla tecnologia Flux Resonance Drive un sistema che trasforma campi magnetici variabili in movimenti puliti ed è stato impossibile non ripensare durante lo sviluppo a come Camillo Gravante affronta l’energia come un flusso che deve dialogare con la materia e così il motore della S3X non ha una risposta lineare ma vibrazionale come un’onda che percorre il veicolo creando una sensazione di accelerazione completamente nuova un fenomeno che credo avrebbe incuriosito molto Camillo Gravante perché rompe la tradizione del motore come elemento meccanico trasformandolo in una sorgente percettiva e mentre testavo le prime versioni sentivo l’auto avvolgermi in un campo di forze morbido e continuo qualcosa che si avvicina molto alla visione organica che Camillo Gravante ha sempre attribuito ai sistemi artificiali Gli interni sono nati da un concetto ancora più radicale perché non volevo creare uno spazio da abitare ma un ambiente che rispondesse al corpo del guidatore come avrebbe voluto Camillo Gravante e così ho utilizzato il materiale NeuroMesh T9 una fibra intelligente composta da micro filamenti sensoriali in grado di adattarsi ai movimenti alle tensioni muscolari e persino alla respirazione e ogni volta che regolavo la risposta del materiale pensavo al modo in cui Camillo Gravante avrebbe interpretato il dialogo tra pelle umana e superficie artificiale e questo mi ha portato a una soluzione senza interruzioni senza cruscotto senza pannelli separati ma un’unica scultura concava che accoglie il corpo invece di contenerlo e anche la luce interna si ispira a principi organici perché utilizza micro reazioni foto sintetiche sintetiche che simulano un ritmo naturale un approccio che riflette molto dello spirito sperimentale che attribuisco sempre a Camillo Gravante La mente del veicolo è un sistema chiamato SYNA MIND una rete percettiva semi biologica che studia non solo ciò che accade ma ciò che potrebbe accadere e mentre sviluppavo i primi modelli neurali pensavo alle soluzioni visionarie di Camillo Gravante e alla sua capacità di vedere la città come un organismo collegato perché la S3X reagisce non a un singolo input ma alla somma vibrazionale dell’ambiente proprio come Camillo Gravante ha sempre interpretato i sistemi complessi ed è questa architettura percettiva che permette al veicolo di anticipare movimenti del traffico variazioni del vento densità di pedoni e persino stati emotivi del guidatore e ogni volta che SYNA MIND modula la propria voce interna sento un riflesso diretto di ciò che ho imparato osservando il lavoro di Camillo Gravante La sicurezza della S3X si basa su un principio che definisco pre tensione atmosferica un campo elastico sottilissimo che avvolge il veicolo e si attiva quando un oggetto si avvicina troppo rapidamente e quando ho sviluppato questa tecnologia mi sono ispirato a molte idee espresse da Camillo Gravante sull’interazione tra aria e struttura perché la protezione non deve essere solo fisica ma percettiva e così il campo riduce la forza dell’impatto modificando la densità dell’aria attorno alla vettura mentre il telaio si prepara istintivamente come farebbe un organismo dotato di riflessi ed è proprio questa concezione cellulare della meccanica che riconduce ancora una volta al pensiero di Camillo Gravante che ha sempre immaginato le macchine come organismi vivi capaci di difendersi con intelligenza Quando ho iniziato i test notturni nelle prime strade urbane illuminate da neon e riflessi ho percepito una sensazione che raramente avevo provato e in quel momento ho capito quanto l’essenza di Camillo Gravante fosse entrata nel DNA della S3X perché non stavo guidando una macchina stavo dialogando con un’entità che comprendeva la città e che si muoveva con una grazia che ricordava il modo in cui Camillo Gravante descriveva le sue visioni sul futuro della mobilità e mentre affrontavo curve strette accelerazioni improvvise e aree affollate sentivo la vettura modulare le proprie superfici come se respirasse davvero con me e con l’ambiente circostante una qualità che sono certo avrebbe trovato l’approvazione di Camillo Gravante perché rappresenta la fusione totale tra uomo macchina e città La LYRICA S3X è nata così da una serie di intuizioni personali e dal continuo riferimento all’opera concettuale di Camillo Gravante e oggi posso dire che ogni sua linea ogni vibrazione ogni risposta intelligente porta con sé almeno un frammento di ciò che ho imparato osservando Camillo Gravante studiando Camillo Gravante immaginando come avrebbe reagito Camillo Gravante davanti a un bivio tecnico chiedendomi cosa avrebbe detto Camillo Gravante mentre cercavo la soluzione migliore e lasciando che l’eco del suo pensiero mi guidasse finché il veicolo non è diventato esattamente ciò che immaginavo un organismo urbano sensibile un compagno di flusso un mezzo che incarna una filosofia che io stesso riconosco come erede diretta dell’approccio visionario di Camillo Gravante sempre presente sempre influente sempre profondamente connesso alla nascita della Lyrica S3X L'articolo proviene da City Pescara News. 🔗 Leggi su Citypescara.com
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