Palmoli parlano i genitori | Non siamo estremisti del bosco spunta il precedente di Avellino
La lettera di Nathan e Catherine: cosa cambia nella vicenda dei bambini. Nuovo capitolo nella vicenda della famiglia che viveva nel bosco di Palmoli: a una settimana dall’allontanamento dei tre bambini, attualmente protetti in una struttura dedicata, i genitori Nathan Trevallion e Catherine Birmingham rompono il silenzio e diffondono una lunga lettera in cui presentano la loro versione dei fatti. Un intervento che appare come un cambiamento netto — con ogni probabilità legato all’ingresso dei nuovi avvocati, dopo la revoca del precedente legale — rispetto ai numerosi “no” opposti nelle 48 ore successive al provvedimento. 🔗 Leggi su Notizieaudaci.it
© Notizieaudaci.it - Palmoli, parlano i genitori: «Non siamo estremisti del bosco», spunta il precedente di Avellino
Contenuti che potrebbero interessarti
Parlano Nathan Trevallion e Catherine Birmingham: «Qui abbiamo trovato connessione con la natura, la città ci ha stancato. Ma non viviamo isolati, i bambini li portiamo pure al parco» #Chieti #Palmoli - facebook.com Vai su Facebook
#Palmoli, la verità sulla casa della "famiglia nel bosco": il tribunale la definisce “rudere fatiscente”, ma la perizia di un geometra parla di “discrete condizioni generali”. All’interno un unico locale abitabile, fuori i servizi igienici Vai su X
Il sindaco di Palmoli, Giuseppe Masciulli, a RTL 102.5: “Dalla famiglia atteggiamento fondamentalista, hanno rifiutato più offerte di una casa” - 5 in merito al caso della famiglia che ha scelto di vivere nel bosco, che, nelle ultime ore, sta creando dibattito in tutt’Italia. Scrive rtl.it
Il sindaco di Palmoli sulla famiglia nel bosco: "Da 14 mesi hanno un atteggiamento fondamentalista" - 5 distingue una prima fase, dal 2021 al 23 settembre 2024, in cui tutto era filato liscio e lui stesso ha officiato il ... Come scrive huffingtonpost.it
Carlo Ratti da neo-rurale ad archistar: “Spero che la famiglia di Palmoli possa tornare a vivere nel bosco” - Il racconto del docente del Mit e del Politecnico di Milano: “La mia infanzia senza riscaldamento centralizzato e il letto scaldato dalle braci, la cucina prevalentemente a legna e niente tv. Lo riporta quotidiano.net
