Abolire le Regioni e potenziare le province per migliorare l’Italia

In Italia la rassegnazione non passa mai di moda. Diamo per scontate le code negli ospedali, le buche per strada, i cantieri infiniti, le scuole che cadono a pezzi; così come l’astensione alle elezioni regionali. Ma quando meno della metà degli elettori vota per eleggere il consiglio regionale, non è semplice disaffezione: è un giudizio sull’utilità di quel livello di governo. Le venti Regioni sono imperfette e sempre meno funzionali. La Costituzione le ha previste fin da subito come risposta al fascismo, per rafforzare le autonomie locali e bilanciare il peso dello Stato centrale, ma questi enti non hanno superato la prova del tempo e mostrano limiti che non si possono più ignorare. 🔗 Leggi su Linkiesta.it

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