Uno squarcio di verità sul 7 ottobre
A Gaza ieri non pioveva: crollava il cielo. Le prime immagini sono arrivate all’alba: tende allagate, cumuli di fango che diventano muri, bambini che trascinano secchi più grandi di loro per liberare lo spazio in cui dormono. È una scena che in qualsiasi altro luogo chiameremmo “emergenza climatica”; qui è la conseguenza aritmetica della distruzione. Senza case, senza strade, senza drenaggi, basta un temporale di un’ora per creare un nuovo esodo dentro l’esodo. La pioggia si infiltra ovunque: nelle coperta bagnate, nelle scatolette di cibo rimaste aperte, nella paura. Mentre il fango inghiotte le tende, arrivano le notizie da Khan Younis: un uomo ucciso dalle forze israeliane nelle zone ancora controllate dai militari. 🔗 Leggi su Lanotiziagiornale.it
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2 dicembre 1991. Un giorno come tanti, eppure destinato a farsi spazio nella memoria collettiva, come uno squarcio di luce nel buio della paura. In un’aula gremita, invasa da telecamere, sospetti e silenzi pesanti come macigni, accadde qualcosa che nessun - facebook.com Vai su Facebook
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