Perché una nuova legge elettorale non inciderà sull’astensionismo Il commento di Bonanni
È un riflesso condizionato della politica italiana: arrivano i risultati regionali e, prima ancora che si depositi la polvere delle urne, la maggioranza relativa annuncia la “grande discussione” sulla riforma elettorale. Questa volta il tempismo è un fatto politico, non un tic. Le regionali del 23-24 novembre 2025 hanno consegnato due messaggi brutali: nessuna valanga, ma un’astensione mai così alta, con affluenza media intorno al 43-44%. Solo un ingenuo può credere che l’allarme nasca da un improvviso amor di democrazia. La questione è più prosaica: il sistema misto con collegi uninominali punisce chi rischia di trovarsi davanti un’opposizione unita alle politiche del 2027, e infatti già si parla di correggerlo. 🔗 Leggi su Formiche.net
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