La morte in croce compimento divino L’atto fondativo del cristianesimo
Come argomenterò in questo libro, la relazione tra gesuanesimo e cristianesimo consistette a mio avviso in una processualità più articolata; per la precisione, triplicemente articolata. Senza la storia, la personalità e il fascino assoluto di Gesù, Paolo non avrebbe potuto predicare alcunché, il che è del tutto ovvio. Neppure però egli avrebbe potuto farlo senza la prima e decisiva interpretazione della morte in croce di Gesù da parte dei primi discepoli alla cui testa vi era Pietro, interpretazione che consistette nel considerare la morte in croce non come un fallimento, quale storicamente fu, ma come un compimento, quale teologicamente apparve loro che la interpretarono come avvenuta "secondo le Scritture". 🔗 Leggi su Quotidiano.net
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