È la Poesia la spina dorsale di una nazione
In un tempo in cui domina su tutto l'effimero e il transeunte, e il linguaggio è sempre più appiattito e virtuale, asservito ai numeri dell'algoritmo, una antologia come questa intitola Immortale Parola (Crocetti editore, pagg. 864, euro 50: a cura di Milo De Angelis, Nicola Crocetti e Davide Brullo), è già dal titolo una sfida frontale e sontuosa. La spina dorsale di una nazione, di una lingua è la sua poesia, la sua letteratura. Tutto passa, i potenti, i mercanti, i politici, i generali: la voce della poesia, per Foscolo, sfida di mille secoli il silenzio. La poesia italiana dal Tredicesimo secolo ad oggi ha costruito cattedrali di splendore alte verso il cielo, con l'eterno come meta da raggiungere, e grandi piazze piene di sole, ai bordi delle quali nel buio delle taverne qualcuno continuava a ricordare che l'essere umano è contraddittorio, fatto di carne, di piaceri sboccati, di desideri materiali. 🔗 Leggi su Ilgiornale.it
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