Il modello svedese per la guerra delle percezioni

La Svezia non è nuova a questo tipo di sensibilità. Negli anni Cinquanta, quando era formalmente neutrale ma geograficamente esposta tra i due blocchi, il Paese codifica per la prima volta il concetto di psykologiskt försvar, un mix di analisi della propaganda straniera, continuità comunicativa dello Stato in caso di crisi e rafforzamento della volontà collettiva di resistere. Se l’ecosistema concettuale era fortemente sostenuto durante la guerra fredda, negli anni Novanta tutto si spegne. La minaccia sembrava dissolta, la difesa civile veniva compressa, così come l’idea di un fronte psicologico. 🔗 Leggi su Formiche.net

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