Evasione fiscale i dati di social e chat non si possono usare per la privacy

I dati pubblicati sul web non possono essere utilizzati per la lotta all’ evasione fiscale. È questa, in estrema sintesi, l’opinione del Garante della Privacy, che è arrivato a proporre un inasprimento delle sanzioni, che possono arrivare a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato, per i soggetti che trafugano delle informazioni riservate che sono presenti all’interno delle banche dati. A mettere una serie di paletti alle informazioni utilizzate per contrastare l’evasione fiscale è stato Pasquale Stanzione, presidente dell’autorità Garante per la protezione dei dati personali, nel corso di un’indagine conoscitiva che si è tenuta presso la Commissione parlamentare di vigilanza sull’anagrafe tributaria. 🔗 Leggi su Quifinanza.it

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