Tutto quello che ho imparato da L’inferno è pieno di buone intenzioni di Porro

C’è un filo rosso che unisce la riflessione di Nicola Porro nel suo " L'inferno è pieno di buone intenzioni " e il modo in cui oggi discutiamo di intelligenza artificiale: l’idea che la bontà delle intenzioni non basti, anzi possa produrre mostri. E’ il cuore del libro, che si apre con Oscar Wilde (“l’inferno è lastricato di buone intenzioni”) e con un esperimento logico: spesso le conclusioni peggiori nascono da ragioni apparentemente nobili. E’ il trionfo della buona coscienza che diventa burocrazia morale, e che Porro smonta con ironia e rigore. Il primo inferno che descrive è quello dell’interventismo collettivo: la filantropia trasformata in assistenzialismo, la tolleranza in regolamento, la morale privata in norma pubblica. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it

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© Ilfoglio.it - Tutto quello che ho imparato da “L’inferno è pieno di buone intenzioni” di Porro

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