Qui e qua in dialetto diventano scià
Magni Carletto è giunto al bar già stanco. Aveva lavorato sodo dalla mattina presto nell’orto: "Devi stacch adrée a l’urtaia". Sicchè invece del bitter al banco lo ha ordinato da seduto. Poi ha urlato agli amici in piedi: "Vegnì scia a setass giò al tavul". E così la bella barista ha dovuto servire al tavolo, però non ha preteso che fosse applicato il cosiddetto "coperto". Un po’ tardo nel rispettare quello che più di un invito era un ordine del Carletto è stato il Carmelo, il quale essendo acerbo di dialetto non aveva capito quel "scià". Il termine usato significa praticamente "qui", o "qua". Dunque: "Venite qui". 🔗 Leggi su Ilgiorno.it
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