Lo Psycho all’italiana che non sapevamo di aspettare

Ho passato anni a setacciare filmografie in cerca dello Psycho italiano, perché mi sembrava inverosimile che nel paese dei mammoni non vedessero la luce decine di figli illegittimi del capolavoro di Alfred Hitchcock. Di certo, e malgrado le apparenze, non era Psycosissimo, un film di Steno con Tognazzi e Vianello. Ogni volta credevo di identificarlo in un film diverso – era forse Spasmo di Umberto Lenzi? O Il rosso segno della follia di Mario Bava? – finché la mia scelta è caduta su tre film di metà anni Settanta – Per amare Ofelia di Flavio Mogherini, Di mamma non ce n’è una sola di Alfredo Giannetti e soprattutto Alla mia cara mamma nel giorno del suo compleanno di Luciano Salce – nonché su un quarto più famoso ma meno ovvio: Profondo rosso di Dario Argento. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it

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