A chi PPP? A noi! | come la destra tenta di scippare Pasolini alla sinistra
«Pasolini è “nostro”, lo metta tra virgolette». Così diceva l’allora direttore del MAXXI e oggi ministro della Cultura Alessandro Giuli in un’intervista a Repubblica del maggio 1923.ops, 2023. Il riferimento era chiaramente ad alcune venature conservatrici, persino reazionarie, che spesso hanno qualificato (e complicato) il pensiero dell’intellettuale, cioè la sua visione del mondo, ma che di certo non autorizzano a collocarlo a destra. L’affermazione ha sollevato immediatamente, e naturalmente, un vespaio di polemiche, venendo interpretata come un tentativo, l’ennesimo per la verità, di appropriazione (indebita, e forse anche un po’ goffa) da parte di ambienti di destra di una figura che, pur con tutte le sue contraddizioni e i suoi paradossi intellettuali, rimane storicamente e politicamente schierata a sinistra («Che importa fosse stato comunista, poi anche direttore di Lotta Continua, e che i missini lo inseguissero per menarlo. 🔗 Leggi su Lettera43.it
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