La vita è meravigliosa doveva finire con una morte ma non è andata così per fortuna
Ogni anno, l’immagine di George Bailey salvato dall’angelo Clarence simboleggia la speranza e la solidarietà delle feste. La vita è meravigliosa (1946), diretto dal leggendario Frank Capra, è un classico natalizio universale. Eppure, pochi sanno che la storia di redenzione del protagonista, un uomo sull’orlo della disperazione, è stata frutto di un processo creativo turbolento che contemplava conclusioni molto più estreme e cupe. Il film è ispirato al racconto The Greatest Gift di Philip Van Doren Stern, ma prima di arrivare alla versione che tutti amiamo, è passato attraverso decine di mani e di idee sbagliate. 🔗 Leggi su Cultweb.it
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