Il cinema inavvertita oscurità | l’arte e la vita secondo Abel Ferrara
Pellicole Dicono che gli occhi sono le finestre dell’anima, e su un grande schermo sono grandi come un edificio a due piani. È una comoda via d’accesso, e se all’interno c’è qualcosa esci dal cinema con l’impressione di conoscere gli attori meglio dei tuoi cari. C’è anche il nero, lo spazio tra i fotogrammi. Se prendi un segmento di pellicola da 35 millimetri, ammesso che tu riesca a trovarla, vedrai una banda nera che separa ogni immagine. La pellicola passa attraverso il proiettore un fotogramma alla volta. Se ti accosti senti un picchiettio incessante. È la pellicola che parte e si ferma ventiquattro volte al secondo, che il tuo occhio e la tua mente percepiscono come un unico, costante movimento. 🔗 Leggi su Quotidiano.net
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