Una cena fatale all’insegna di una perversa amicizia

Per quanto ci ripensassero e ne discutessero insieme, non riuscirono mai a stabilire chi avesse avuto l’idea. Per un certo periodo si pensò alla Migliavacca, che pur lusingata si premurò di negare, rivelando di averne sentito parlare da Rivadeneyra, il quale a sua volta fece i nomi di Fustigati e di Brodo, non ricordava però quale dei due: peccato che, in merito, Fustigati protrudesse le labbra nella posa del nesci, e Brodo indicasse prima la De Cruce poi Testaviva poi la Sancio, per ammettere alla fine di essere andato a caso. Naturalmente in proposito ognuno aveva le proprie idee, che teneva per sé come un pegno segreto o al massimo condivideva con uno o due interlocutori, piú che altro per vedere come reagivano alla suggestione. 🔗 Leggi su Linkiesta.it

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