Con il valzer dei direttori creativi di oggi ci si chiede cosa farebbero i fondatori dei brand se fossero ancora vivi
«La moda? È fissità in movimento. Era uno degli aforismi di Manuela Pavesi, fotografa, musa e intellettuale che ha fatto del vestire il suo lavoro e degli abiti la sua passione, e che considero la mia mentore. Lei, con quella definizione, ha catturato la natura paradossale della moda: pur basandosi su elementi statici come le silhouette, evolve nel tempo a mo’ di un organismo che attraversa diverse fasi della sua vita». Davide Fornari, direttore del dipartimento Ricerca e Sviluppo dell’Écal (École cantonale d’art) di Losanna ed esperto connoisseur di estetica applicata al design, si infiamma ogni volta che sente «all’ennesimo cambio di direttore artistico, il mantra melodrammatico “Chanel o Balenciaga si staranno rigirando nella tomba”». 🔗 Leggi su Amica.it
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