Eugenio Salvarani breve vita di un maestro dell’architettura

Di Eugenio Salvarani, figura chiave dellarchitettura italiana del secondo dopoguerra, ricorrono quest’anno i cento anni dalla nascita, che la sua città ha celebrato con un convegno che ha richiamato 400 persone ad aprile. In quell’occasione, il nipote Francesco, che ha seguito le orme del nonno, è stato parte attiva dell’allestimento fornendo documenti originali. Francesco è figlio di Andrea (scomparso da poco), architetto anch’egli, gemello di Pietro e fratello di Giovanna, la primogenita. Salvarani fu protagonista di una breve e intensa parabola esistenziale (1925-1967), che ha lasciato un segno profondo nel panorama reggiano, con opere come lo stabilimento Max Mara (oggi Collezione Maramotti), Palazzo Caminati e Palazzo di Vetro in piazza Cavour. 🔗 Leggi su Ilrestodelcarlino.it

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