La sanità italiana non soffre per mancanza di soldi ma per eccesso di ipocrisia
C’è un tratto comune a tutte le discussioni sulla sanità italiana: si parla di denaro come se fosse l’unica terapia possibile. Si invocano più fondi, più risorse, più investimenti. Ma i numeri dicono altro: la spesa sanitaria pubblica è cresciuta del 20 per cento nell’ultimo decennio, eppure la produttività del sistema è rimasta ferma. Non mancano i soldi: manca la cultura del merito, della valutazione, della responsabilità. E’ il primo dei tabù che non vogliamo vedere. Il secondo è la politica, che occupa il sistema come un virus benigno diventato cronico. Il 70 per cento delle nomine dei direttori generali delle Asl è deciso su base politica. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it
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