Meda incrocia le dita Sarà difesa dagli invasi di Alzate e Mariano
La città più colpita dall’alluvione del 22 settembre ha un solo compito: incrociare le dita e sperare. A tutt’oggi nel territorio di Meda non sono previsti interventi in grado di proteggere il territorio e far sì che l’acqua, uscita dal torrente Tarò, possa dirigersi altrove evitando il centro abitato. Questo, in sostanza, quanto emerso dall’incontro dell’assessore regionale Gianluca Comazzi con tutti i sindaci dei Comuni del bacino del Seveso. Il Tarò, che cambia più volte nome nei diversi territori, è uno dei suoi affluenti. Ed è quello che nell’episodio di forte maltempo del 22 settembre ha portato in città la devastazione. 🔗 Leggi su Ilgiorno.it
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