La vita in picchiata del Falco Savoldelli dalla bici al rifugio in alta valle | La maglia azzurra resta il mio rimpianto

Falco Saoldèl, gnac a sunàga Al vé zo a ciot e töcc chi oter i la fa ‘n braga (Falco Savoldelli, anche se gli suoni vien giù senza paura mentre gli altri se la fanno addosso). Non si può di certo dare torto al Bepi, cantante e re del dialetto bergamasco, che nel 2006 intonava queste parole nella canzone “Falco Saoldèl”, dedicata a Paolo Savoldelli, ciclista originario della Val Seriana e vincitore di due Giri d’Italia nel 2002 e nel 2005. il “Falco”, suo soprannome storico, è considerato uno dei più grandi discesisti che il ciclismo abbia mai avuto. In difesa e in gestione sulle salite, in spietata picchiata giù dalle montagne: nessun timore reverenziale, paura zero, cuore gettato oltre l’ostacolo e grossi dolori per gli altri che inseguivano. 🔗 Leggi su Bergamonews.it

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© Bergamonews.it - La vita in picchiata del Falco Savoldelli, dalla bici al rifugio in alta valle: “La maglia azzurra resta il mio rimpianto”

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