Tempi duri per i capi di stato il loro entourage e per i personaggi di ogni genere vicini a essi

Non è un fatto nuovo quello che, in epoche simili all’ attuale, l’umanitá tenda a perdere ogni tipo di freno inibitorio o morale e a adottare stili di vita definibili quanto meno sopra le righe. È più che noto che La Pelle, il romanzo di Curzio Malaparte, è una fotografia senza ritocco di Napoli e dei napoletani. Furono entrambi vittime di qualcosa che, pur essendo i protagonisti simili a pesci fuori d’acqua, cercarono di estrarre da quel contesto il poco che bastava loro per sopravvivere. Il prezzo da pagare era la sottomissione in ogni senso di gran parte dei cittadini. Se quanto appena accennato si fosse verificato solo all’ interno della sfera personale del o della protagonista, gli si potrebbe tollerare anche lo strimpellare motivetti popolari o contadini del genere di quelli romagnoli: “e qui comando io, e questa è casa mia” e altre amenità del genere. 🔗 Leggi su Ildenaro.it

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