Attenti ai giornalisti e ai professori sono loro le spie che dovremmo temere
Per il MI5, il controspionaggio britannico, le spie che non “vediamo” e che “dovremmo temere” maggiormente si nascondono nel tessuto più trasversale della società, che si estende tra le sfere politica, culturale ed economico-industriale. Non si tratta degli agenti con copertura diplomatica da cui dovremmo guardarci — il loro ruolo è noto e, come accade di consueto, difficilmente si avvicinerebbero personalmente a una fonte di basso livello — ma di altri profili: giornalisti, accademici e lobbisti rappresentano le principali minacce nel campo di battaglia dello “spionaggio 2.0”, che non è solo ed esclusivamente cibernetico ma passa ancora attraverso la componente fisica per ottenere informazioni sensibili da profili intermedi che si ritengono “al sicuro” e credono di poter condividere solo dati di importanza marginale. 🔗 Leggi su It.insideover.com
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