LUX di Rosalía ha qualcosa in cui riesco davvero a identificarmi e non ha nulla a che vedere con la religione

L'uscita di LUX, di Rosalía, ha superato ciò che intendiamo come il lancio di un disco: è un evento socioculturale, almeno in Spagna. E ha molto senso. Convergono molti fattori. Non stiamo parlando solo del nuovo lavoro della pop star spagnola più globale della storia, ma di un album rivoluzionario dal punto di vista musicale e concettuale rispetto al suo progetto precedente (anche se in ogni disco di Rosalía c'è molta rottura), e che sta cercando di inserirsi, quasi disperatamente, in un mercato simbolico saturo di stimoli creativi e ideologici. È quello che molti, tra cui noi di GQ, abbiamo definito la Catholic Era di Rosalía, sia dal punto di vista visivo (con una copertina “supermemeata” per la sua somiglianza con una suora) che artistico. 🔗 Leggi su Gqitalia.it

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Rosalia lo sa. Per questo osa. È una delle artiste più influenti della musica contemporanea. È la giovane donna che tiene insieme reggaeton e jazz, che combina flamenco e autotune, che mescola suoni e lingue. Lei, pioniera autentica, animalmente spinta ver - facebook.com Vai su Facebook

LUX di Rosalía ha qualcosa in cui riesco davvero a identificarmi (e non ha nulla a che vedere con la religione) - Nonostante la dirompenza di LUX, Rosalía canta di alcune paure che erano già presenti in Motomami: la trascendenza, la memoria, l'eredità. Come scrive gqitalia.it