Perché la censura torinese nonostante tutto è da deplorare

Il cielo ci guardi dalle buone intenzioni e dallo zelo. L’idea di cancellare un dibattito sulla Russia – “Russofobia Russofilia Verità” – con lo storico Angelo D’Orsi e il giornalista Vincenzo Lorusso era un’improvvida sciocchezza. Una qualunque sede culturale è libera di decidere il proprio calendario di temi e di relatori. Ma una volta che un’iniziativa sia stata programmata, come al torinese Polo del 900, chiederne la cancellazione è, al di là delle buone intenzioni – la solidarietà con l’Ucraina contro l’aggressione russa – un atto di censura. E ottenerla peggiora la cosa. Gli oratori previsti da quel programma sono cittadini italiani, non propagandisti che abusino dell’ospitalità. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it

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perch233 censura torinese nonostantePerché la censura torinese, nonostante tutto, è da deplorare - Gli oratori previsti dal programma "Russofobia Russofilia Verità" sono cittadini italiani con pieno diritto di parola. Scrive ilfoglio.it

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