Noi sopravvissuti al Bataclan ci sentiamo come fratelli La cosa più dura oggi? Sentire l’obbligo di stare bene e godersi la vita perché non siamo morti
Catherine Bertrand ha la stessa testa scura di capelli che disegna per il suo personaggio a fumetti. Mentre parla, seduta ai tavolini di un bar dietro place de la Republique, se li tiene stretti di lato. La voce è ferma, gli occhi grandi e tondi proprio come se li tratteggia sulla carta. Prima del 2015 fare l’illustratrice era un hobby, ma dalla notte in cui è sopravvissuta alla carneficina del Bataclan tante cose sono cambiate. Ad esempio, per molto tempo non ha più potuto leggere: «Non riuscivo a concentrarmi, era impossibile ». Così ha iniziato a disegnare per raccontare cosa le succede dentro e si è autopubblicata la graphic novel “Cronache di una sopravvissuta”. 🔗 Leggi su Ilfattoquotidiano.it
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