Portami a casa La richiesta disperata di Giuseppe Turchetto morto a 101 anni legato al letto in ospedale
“ Portami a casa “. Lo ripeteva ogni volta al nipote, con voce affaticata ma lucida, Giuseppe Turchetto, 101 anni, ricoverato nel reparto di lungodegenza dell’ ospedale di Settimo Torinese, dove ha trascorso le ultime due settimane della sua vita. Nessuno poteva immaginare che dietro quella supplica si nascondesse una realtà fatta di maltrattamenti e sofferenze, in un luogo che avrebbe dovuto garantirgli cura e dignità. Le indagini della Procura di Ivrea. Le immagini raccolte dalla Guardia di Finanza raccontano ciò che il nipote Davide Turchetto non avrebbe mai voluto vedere: Giuseppe Turchetto immobilizzato al letto con una cintura all’addome e fasce ai polsi, una condizione inaccettabile per un uomo ultracentenario. 🔗 Leggi su Thesocialpost.it
© Thesocialpost.it - “Portami a casa”. La richiesta disperata di Giuseppe Turchetto, morto a 101 anni legato al letto in ospedale
Altri contenuti sullo stesso argomento
“Riportami a casa.” La supplica di un anziano al nipote, poco prima di morire. L’uomo era ricoverato all’ospedale di Settimo Torinese. Per la Procura di #Ivrea, i pazienti venivano maltrattati, sedati e legati al letto. #Tg1 Martino Villosio - facebook.com Vai su Facebook
“Portami a casa”. La richiesta disperata di Giuseppe Turchetto, morto a 101 anni legato al letto in ospedale - Lo ripeteva ogni volta al nipote, con voce affaticata ma lucida, Giuseppe Turchetto, 101 anni, ricoverato nel reparto di lungodegenza ... Riporta thesocialpost.it
«Portami a casa»: l'ultima preghiera al nipote di Giuseppe Turchetto, morto a 101 anni legato al letto in ospedale - Giuseppe Turchetto lo diceva a suo nipote Davide ogni volta che lui lo andava a trovare nel reparto di lungodegenza dell’ospedale ... Come scrive leggo.it
