Omicidio di Sharon Sangare si difende in aula | Non l’ho uccisa io sono un testimone involontario

Terno d’Isola. “Il Dna sulla mia bicicletta? Ecco, quello non me lo spiego proprio, non capisco, perché io sono passato a circa 5 o 6 metri da Sharon e dalla persona che stava litigando con lei in via Castegnate”. “Suvvia Sangare, il Dna non vola ed è misto, il suo e quello della vittima”. È un lungo botta e risposta quello tra Moussa Sangare, 31enne accusato dell’omicidio di Sharon Verzeni e il pubblico ministero Emanuele Marchisio, nell’udienza di lunedì 10 novembre. Seduto al banco dei testimoni, l’imputato ribadisce la sua versione dei fatti: ad accoltellare la donna in strada a Terno d’Isola, nella notte tra il 29 e il 30 luglio 2024, non sarebbe stato lui. 🔗 Leggi su Bergamonews.it

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