Lo stalker implora l' arresto | Se non mi fermate io ucciderò mia moglie

«Se non mi arrestate uccido mia moglie». È venerdì pomeriggio, sono circa le 17.30, quando un uomo di 48 anni entra trafelato alla stazione dei carabinieri di Napoli Capodimonte. Forse è agitato, forse è in subbuglio, di certo ha alle spalle una vicenda di persecuzioni e minacce verso la donna con cui ha condiviso parte della vita e a cui ne ha fatte passare di ogni colore. «Sono andato sotto casa sua ma non c’era», dice agli agenti che lo ascoltano sempre più sbigottiti, «fermatemi». Questa è una storia a lieto fine. È la storia di una violenza (per fortuna) mancata, di una situazione che poteva degenerare e non l’ha fatto, di uno stalker (grazie al cielo) che ha saputo farsi bloccare in tempo: è vero, la sua supplica in extremis non cancella due anni di vessazioni, non spazza via i mesi segnati da tensioni e manie ossessive, non rimuove il fatto che lei, dal 2023, abbia dovuto cambiare abitudini e pure orari al lavoro, che sia stata costretta a disfarsi del citofono e abbia dovuto richiedere una nuova utenza fissa per il telefono, che se lo sia ritrovato davanti in casa e nel negozio che gestisce, che sia stata perseguitata (lei e addirittura alcuni suoi famigliari) anche su internet, però lascia aperto un barlume di speranza. 🔗 Leggi su Liberoquotidiano.it

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