Cesare Battisti e la cucina che deve tornare comprensibile
«Io non sono un influencer, sono un comunicatore». Cesare Battisti lo dice con quella pacatezza diretta che lo contraddistingue, dal palco del Festival di Linkiesta Gastronomika. L’idea di “ricetta per il successo”, sui social come nella vita, non lo convince: «Non ci sono ricette. Paga solo la sincerità». Nei suoi video – quelli che macinano visualizzazioni tra pasta fresca, polpette e risotti – non c’è narcisismo, né estetica dell’effetto speciale. Solo i piatti che davvero si cucinano nei suoi locali: Ratanà, Remulass, Silvano e il pastificio. «Comunico quello che facciamo tutti i giorni. Niente resine, fumi o esercizi di stile: la cucina dev’essere democratica, comprensibile alla maggioranza». 🔗 Leggi su Linkiesta.it
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