L’ultima luce | opere al neon tra genialità e proliferazione critica

Life&People.it L’inclusione del neon nel canone artistico non rappresenta una blanda evoluzione stilistica, bensì un’irruzione dirompente, un détournement radicale di un medium nato, e per lungo tempo relegato, alla sfera della pubblicità e dell’insegna commerciale. L’arte che ne deriva, spesso incapsulata nell’ampia categoria di Light Art, sfrutta la carica elettrica per eccitare il gas nobile (neon o argon) e produrre quella luce satura, vibrante e, talvolta, persino inquietante, che definisce lo spazio e incornicia il concetto. Le sue origini affondano nel dopoguerra e nell’immediato boom economico, un’epoca di fervente sperimentalismo in cui il confine tra arte alta e cultura di massa, tra oggetto unico e prodotto industriale, veniva sistematicamente eroso. 🔗 Leggi su Lifeandpeople.it

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