L’eterna cultura del favore che mantiene intatto il potere in Sicilia

Non è Cuffaro, siamo noi. La Sicilia dei servi. In uno splendido articolo Francesco Bei parlando del ritorno al “disonore” delle cronache di Totò Cuffaro non parla in fondo del ex governatore ma parla di noi siciliani.  Di ciò che simbolicamente incarniamo, la parte peggiore della Sicilia. Quella che non muore mai, che si rigenera sotto altre forme, con altri sorrisi, con nuovi vassoi di cannoli, ma sempre con lo stesso odore stantio di sudditanza e convenienza. Perché Cuffaro non è solo un uomo politico condannato per favoreggiamento mafioso, non è neppure il macchuettistico e in fondo ingiusto Totò vasa vasa da barzelletta o il medico radiato che dispensa perdono e poltrone. 🔗 Leggi su Linkiesta.it

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