Collaboratore di giustizia tenta una rapina Incastrato dalle impronte e condannato
Era entrato in ferramenta con mascherina nera, cappello calato, occhiali da sole. In mano, un foglietto spiegazzato con una minaccia scritta in un italiano incerto: "Dammi i soldi e non succede niente". Ma l’improvvisato rapinatore, un collaboratore di giustizia oggi cinquantenne, non aveva fatto i conti con il sangue freddo della commessa e con un dettaglio che lo avrebbe incastrato: le impronte lasciate sul telefono. È successo a Fano, in una ferramenta, nel novembre del 2021. Ieri, davanti al tribunale collegiale, l’uomo, sotto programma di protezione e attualmente detenuto nel carcere di Pescara, è stato condannato a due anni di reclusione e mille euro di multa per tentata rapina. 🔗 Leggi su Ilrestodelcarlino.it
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