Libia il caso Almasri riaccende i timori sulla stabilità del Paese
Osama Najim al-Masri non è un nome nuovo nella complessa scena di sicurezza libica. Ex capo della polizia giudiziaria e responsabile del centro di detenzione di Mitiga, uno dei più noti di Tripoli, al-Masri è accusato dalla CPI di crimini di guerra e crimini contro l’umanità commessi dal 15 febbraio 2015, data simbolica che segna l’inizio delle violenze successive alla seconda guerra civile libica. Le accuse si riferiscono a presunti atti di tortura, detenzione arbitraria e trattamenti disumani inflitti ai prigionieri durante la gestione del carcere di Mitiga, struttura controllata dalle milizie di Misurata e divenuta, negli anni, un nodo strategico della sicurezza della capitale. 🔗 Leggi su Panorama.it
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