Perché Alessia Pifferi non è stata condannata all’ergastolo nonostante l’omicidio volontario | l’effetto delle attenuanti sulle aggravanti
Milano – Al processo di primo grado, era il maggio 2024, il pendolo dell’aritmetica giudiziaria si fermò sull’ergastolo per Alessia Pifferi: la Corte d’Assise di Milano ritenne la 38enne madre della piccola Diana “capace di intendere e volere” e non colpevole di un “abbandono di minore” dal quale potesse scaturire la morte della figlia di 18 mesi, bensì di un “omicidio volontario”. La piccola venne lasciata sola in casa a morire disidratata con appena “due biberon di latte, due bottigliette d’acqua e una di “teuccio”” dal 14 al 20 luglio 2022 mentre la madre Alessia era fuori Milano in vacanza con l’allora compagno (ignaro dei fatti). 🔗 Leggi su Ilgiorno.it
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