Il caso dei campi Sinti a Pavia e la malattia del consenso a breve termine

Viviamo nell’epoca dell’immediatezza, dove i social media ci mettono di fronte a messaggi ultra-semplificati, attraverso i quali la riflessione lascia il posto ai sentimenti, o meglio, al sentiment. Anche la politica non è esente da questo mutamento. La politica dell’oggi, quella che guarda la strada e non l’orizzonte, che sceglie il consenso immediato come se la sua stessa esistenza dipendesse da questo, confonde sempre più il mezzo – il consenso, appunto – con il fine ultimo. Il caso mediatico della gestione dei campi Sinti a Pavia, arrivato alle cronache nazionali, è solo l’ultimo esempio di questo fenomeno. 🔗 Leggi su Linkiesta.it

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