Dal sorteggio al golpe | il M5s e il ribaltone sul potere delle correnti nella magistratura
In uno «Sberleffo» pubblicato ieri a pagina 2, il Fatto quotidiano ironizzava sul cambio di linea del Foglio, contrario al sorteggio dei membri del Csm nel 2018 e favorevole a quello previsto dall’attuale riforma. E si dava anche una spiegazione: «Sette anni fa, a ipotizzare il sorteggio – temperato, cioè dei candidati da eleggere – era Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia del Movimento 5 stelle. E tanto bastava per affilare le penne». Può essere che le cose stiano in effetti così. Ma c’è ovviamente il rovescio della medaglia: com’è che il mondo grillino, di cui il Fatto è autorevole espressione, è passato nel giro di pochi anni dal proporre il sorteggio per i membri del Csm al gridare al golpe di fronte alla stessa misura? E lo stesso correntismo all’interno della magistratura ha forse cessato di essere il problema dei problemi in Italia, come esplicitamente veniva detto nei discorsi grillini dell’epoca, prima che Giuseppe Conte venisse folgorato sulla via del campo largo? Basti ricordare che nello stesso Contratto di governo siglato da M5s e Lega all’inizio dell’avventura gialloverde, si leggeva: «Il Consiglio superiore della magistratura deve operare in maniera quanto più indipendente da influenze politiche di potere interne o esterne. 🔗 Leggi su Panorama.it
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I pentastellati ora gridano al golpe. Fino al 2019, però, la pensavano diversamente. - facebook.com Vai su Facebook
Dal sorteggio al “golpe”: il M5s e il ribaltone sul potere delle correnti nella magistratura - Nel 2018 il Movimento 5 Stelle difendeva il sorteggio per il Csm contro le correnti della magistratura. Si legge su panorama.it
