Ann d’Inghilterra
"" di Julia Deck è un romanzo che spinge avanti i confini dell’autofiction, e ibrida. L’autrice ci porta infatti immediatamente a un presente che è il suo e il nostro, dove “fuori” succedono eventi che riconosciamo (dalle elezioni – francesi, invero – al lockdown), e “dentro” si affrontano paure che prima o poi ci assaliranno tutti: “Qualcuno ci pensa e qualcuno no. Io ci penso da trent’anni. Cerco di prepararmi. Provo a figurarmelo, a immaginare le circostanze in cui si compirà l’inevitabile”; e così facendo è come stabilisse il grado di verità della storia. Lavora a capitoli alterni, anche se non da subito, alternando la sua prima persona nel presente a un narratore in terza persona, che è sempre lei – e che invero ricostruisce, a partire dall’inizio, e fino a quando le due voci non convergono, la storia di un altro. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it
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