Perché dovremmo smettere di commentare i corpi anche in positivo

Un commento sul corpo non è mai neutro. Anche quando nasce da un’intenzione positiva, come un complimento o un commento fatto “per il bene dell’altra persona”, può generare una risposta emotiva che interferisce con la concentrazione, con la capacità di elaborare le informazioni e persino con le performance cognitive. Le neuroscienze ci spiegano che il cervello, di fronte a un giudizio sul proprio aspetto, non fa una distinzione netta tra “bene” e “male” e reagisce attivando aree legate alle emozioni, alla valutazione del sé e al controllo cognitivo. Ecco perché dire “come sei dimagrita!” o “stai benissimo oggi” può, in alcune persone, scatenare non solo piacere (che magari è il nostro obiettivo) ma anche ansia, autocritica e disagio. 🔗 Leggi su Dilei.it

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