Il progressismo reazionario e la malattia del riformismo appaltante
Uno dei più grandi e visibili limiti del centrosinistra nostrano è lo svuotamento dall’interno da parte di quel mondo culturale progressista che si appropria della parola sinistra (ben attento a eliminare il prefisso centro), contribuendo a diffondere i germi della propria visione del mondo, con classismo e narcisistica autoreferenzialità. Un boicottaggio, se non nelle intenzioni almeno nei risultati, che appiattisce, banalizzandola, la sfida riformista, quanto di più necessario, per un Paese fermo come l’Italia, impantanato nella reiterazione costante dei propri storici errori. Questo progressismo, d’altra parte mai sepolto nel suo portato ideologico, ha solo cambiato forma, trovando uno spazio di primo piano nel mondo dell’informazione – soprattutto televisiva e social – segnatamente dall’inizio dell’invasione dell’Ucraina. 🔗 Leggi su Linkiesta.it
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