Niente è più virtuale di un libro ma continuiamo a fingere che sia vita

La vita è così autobiografica, scrivi un po’ di vita di chiunque, anche inventata, e quel po’ di vita è la tua, la tua vita di chiunque, e per niente inventata.  Ma scrivere comincia a essere così inutile. Pare solo a me che sia così? C’è chi piagnucola che la realtà stia diradando e che invece di perdersi nelle nebbie delle navigazioni telefoniche meglio sarebbe attraccare presso un libro e leggerlo (solo a me sembrano ormai stracci d’officina letteraria, le metafore, impregnate di robe appiccicose, unte, untuose?).  Solo a me pare che mondo più virtuale del mondo che è nei libri non ce n’è e non ce n’è stato nel mondo e nella storia? Che, anzi, i libri ci preparavano a questo: all’evanescenza di ogni cosa esistente. 🔗 Leggi su Linkiesta.it

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