Il pianto di Giancarlo
Ha pianto come può piangere un padre che vede il proprio figlio realizzato professionalmente, soprattutto se la strada verso questo traguardo è sempre stata negli anni più in salita che in discesa. Giancarlo, papà di Nicolò, ragazzo autistico impiegato a Pizzaut, s'è lasciato andare a un pianto liberatorio quando a lui e al ragazzo è stata comunicata l'assunzione a tempo indeterminato. Lacrime, oltre che per la stabilizzazione del figlio, per ciò che essa ha rappresentato. La conquista di una "normalità" che nel nostro Paese è un percorso a ostacoli per i diversamente abili. Prendere un taxi, andare al cinema, entrare liberamente in un negozio, salire su un treno. 🔗 Leggi su Ilgiorno.it
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"Mia mamma ha pianto tanto. Mio papà l’unica volta che gli ho visto scendere una lacrima è stato quando mi hanno proprio portato via. Quando mi avevano fatto il depot, io tutti i giorni chiedevo di andare a fare l’eutanasia perché non avevo più emozioni e vol Vai su Facebook
Pianto del neonato: di notte i papà lo sentono quanto le mamme - È vero che le mamme sono biologicamente programmate per svegliarsi di notte quando i loro bambini piangono, mentre i papà no e per questo riescono a dormire serenamente senza percepire alcun rumore? corriere.it scrive
Perché non si può interpretare il pianto dei bambini: uno studio smonta il falso mito - Il pianto dei neonati è sempre stato considerato un linguaggio universale, capace di comunicare bisogni specifici: fame, dolore, stanchezza o disagio. Scrive fanpage.it
