Perché Il mostro di Sollima è un’opera squisitamente politica

Nell’ Introduzione all’ Almanacco dell’orrore popolare. Folk horror e immaginario italiano (Odoya), Fabio Camilletti esplora la radice britannica dell’espressione “ folk horror ”, ossia la tonalità specifica di alcuni film inglesi degli Anni 60 e 70, riguardante il sogno di una Albione primordiale, edenica e pagana, incontaminata dalla modernità, capace di attraversare i secoli e resistere alle pressioni del pensiero razionale. Sogno, o visione, puntualizza Camilletti, che non cessa di «infestarci», in riferimento anche all’Italia, in particolare ad alcuni settori dell’ immaginario cinematografico e letterario, indagando i quali si verifica come la civiltà di massa ceda ormai il passo al ritorno delle condizioni tipiche del pre-moderno. 🔗 Leggi su Lettera43.it

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