Il Magistrato Collettivo teme la normalizzazione
Ho raccolto un po’ di dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni dai pubblici ministeri che animano la campagna per il No al referendum sulla riforma Nordio, e se ometto di citare i loro nomi e cognomi è solo perché la loro perfetta sovrapponibilità, la geometrica compattezza dei ranghi lessicali, impone di attribuirle al Magistrato Collettivo, categoria che trascende l’Anm, e nella quale possiamo includere anche quei partiti e quei giornali che si sono ridotti a cinghie di trasmissione del sindacato delle toghe. Eccole: “Dietro questa riforma c’è l’intento di normalizzare la magistratura”; “c’è l’idea strisciante e non molto nascosta di controllare il pubblico ministero, di normalizzare la magistratura ”; “questa riforma rappresenta l’ennesimo e forse il più grave tentativo di normalizzare la magistratura ”; “io la chiamo riforma per la normalizzazione della magistratura ”. 🔗 Leggi su Ilfoglio.it
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