Le critiche di Prodi e il loop spazio-temporale del Pd
Le recenti critiche di Romano Prodi al Partito democratico, giudicato incapace di costruire un’alternativa credibile alla destra e accusato addirittura di avere «voltato le spalle al paese», ribadite ieri nel programma di Massimo Giannini su Nove («Mi sembra che nessuno abbia voglia di vincere le elezioni»), sono solo la versione più aspra di concetti che il padre dell’Ulivo ripete da tempo, ma sono comunque troppo recenti, e troppo generiche, per convincermi del tutto. Il problema che ha davanti il Pd è sempre lo stesso e andrebbe collocato nel più ampio contesto delle scelte compiute sin dalle primarie del 2019, quelle vinte da Nicola Zingaretti. 🔗 Leggi su Linkiesta.it
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Le #critiche di #Prodi si sono tradotte in #Orlando che, con garbo ossequioso, smentisce stizzito il professore e con #conte che invoca #primare di coalizione per imporsi come impose #schlein al #pd . Ed il tutto per "smantellare le #riforme del #governo". Prog - X Vai su X
Spopola l’intervento di #RomanoProdi a #Ottoemezzo. Prima critica l’accozzaglia guidata da #Schlein: "La sinistra ha voltato le spalle all’Italia, oggi non c’è una alternativa a #Meloni". Poi delude Lilli: "La Repubblica non è a rischio" Vai su Facebook
