L’ecologia sta sparendo dalle agende politiche ma non è tutto perduto
Questo è un articolo del numero di Linkiesta Magazine 0225 – “Tempi Impazziti”, ordinabile qui. Il 10 novembre 2025, a Belém, nell’Amazzonia brasiliana, inizierà il negoziato Onu sul clima più incerto e delicato di sempre. Le guerre, i dazi di Donald Trump e il negazionismo climatico delle destre sovraniste hanno rapidamente rimescolato le priorità dei governi, ridimensionando il ruolo, i contenuti e l’identità della transizione ecologica. Assistiamo, giorno dopo giorno, a uno stravolgimento delle agende che si sta concretizzando in un indebolimento generale delle politiche “verdi”, considerate – senza giustificazioni scientifiche – meno urgenti rispetto agli anni d’oro del Green deal europeo o della sensibilità climatica dell’ex presidente statunitense Joe Biden. 🔗 Leggi su Linkiesta.it
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